L’obesità è una malattia complessa dovuta a fattori genetici, ambientali ed individuali con conseguente alterazione del bilancio energetico ed accumulo eccessivo di tessuto adiposo nell’organismo.Studi su famiglie e gemelli hanno sempre sostenuto l’ipotesi di un’influenza genetica, responsabile delle cosiddette anomalie metaboliche che faciliterebbero l’insorgenza dell’obesità in presenza di alta disponibilità di alimenti e cronico sedentarismo. Esistono poi fattori individuali che possono contribuire all’eccessiva introduzione di cibo: si tratta solitamente di comportamenti impulsivi o compulsivi secondari a depressione e\o ansia.Anche alcuni farmaci possono, se utilizzati a lungo, facilitare l’insorgenza dell’obesità.In molti paesi industrializzati colpisce fino ad un terzo della popolazione adulta, con un’incidenza in aumento in età pediatrica: rappresenta quindi, senza dubbio, l’epidemia di più vaste proporzioni del terzo millennio e, al contempo, la più comune patologia cronica del mondo occidentale.L’obesità costituisce un serio fattore di rischio per mortalità e morbilità, sia di per sé (complicanze cardiovascolari e respiratorie) sia per le patologie ad essa frequentemente associate quali diabete mellito, ipertensione arteriosa, iperlipidemia, calcolosi della colecisti, osteoartrosi.
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Ogni 100 bambini della terza classe elementare 24 sono in sovrappeso e 12 obesi: complessivamente si stimano un milione di bimbi tra i sei e gli 11 anni a rischio, più di un bambino su tre. E' quanto emerge dalla rilevazione condotta nelle scuole italiane dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, coordinata dall'Istituto superiore della sanità, dal titolo 'Okkio alla salute'.Lo studio, condotto da 1.028 operatori del servizio sanitario nazionale, ha misurato peso e altezza di circa 46 mila bambini in 2.610 scuole elementari.I maggiori problemi si registrano nelle regioni del Sud, Campania in testa, dove si registra un tasso di obesità del 21%, seguita da Sicilia e Calabria rispettivamente con 17% e 16%, contro una media nazionale del 12% e i valori minimi del 4% in Friuli-Venezia Giulia e 7% in Sardegna. Tra le cattive abitudini alimentari, un'assente o scorretta prima colazione: infatti l'11% dei bimbi la salta e il 28% non la fa in maniera adeguata. Scarsa anche l'attività fisica, dal momento che solo un bambino su 10 svolge il livello di attività raccomandato per la sua età. Al contrario, un bambino su quattro guarda la televisione per quattro o più ore al giorno. Non sono esenti da colpe i genitori, dal momento che tra le mamme di bambini in sovrappeso o obesi, ben quattro su 10 non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all'altezza.fonte: ANSA.it
sicuramente mio figlio Aleesandro verrà su bene perchè mia moglie è molto attenta a queste cose. comunque grazie per le informazioni!
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